critica

Alcune critiche rilevanti sulle opere di Pegorer realizzate da Paolo Rizzi e M.G.B. Altan.

“i dettami dell’ “en plein air” impressionista.”

Giuseppe Pegorer esprime il valore dell’atmosfera intesa come colore-luce. È una pittura rorida, vibrante, persino nervosa, tesa a rendere il momento fugace dell’emozione. Naturalmente quando arriva la primavera i fiori acquistano un ritmo vivace, gioioso. Non c’è mai, in ogni caso, una pausa di inerzia. L’artista parte dalla natura secondo i dettami dell’ “en plein air” impressionista; ma la mano freme, il pennello si agita, e appare spesso una spinta che diremmo, di converso, espressionista. Certo è che la “verità biologica” dell’oggetto non sfugge: al contrario risponde a una pulsione dinamica che è insita nella fase ricettiva del vedere come in quella attiva dell’interpretazione. E quest’ultima si immedesima con il temperamento stesso dell’artista. (…) Un grande quadro di girasoli ha attirato per la forza vitalistica. Alcuni fiori, dai colori violenti, hanno suscitato ammirazione proprio per il piglio spontaneo e felice. Si tratta di un pittore che merita attenzione (…) In ogni caso l’irruente immediatezza della pittura è sorretta da una struttura compatta che, specie in alcuni quadri, è davvero ammirevole.
Paolo Rizzi

“classificare il “modo” di raffigurare del Pegorer.”

E’ difficile classificare il “modo” di raffigurare del Pegorer nel senso di attribuirgli una radice iconografica definita. Potrebbe essere figurativo ma il suo intento di rappresentare viene filtrato da una travagliata estrinsecazione che prende l’oggetto-soggetto a pretesto per ritrarne, con una personalissima, originale tecnica cromatica, probabilmente più uno stato d’animo che riproposizione vera e propria. Non serve che il Pittore metta la firma nei suoi lavori. La sua intensa pseudo-figuratività lo fa distinguere in mezzo a molti colleghi con una irripetibilità che ne fa di lui, indubitabilmente, una testimonianza artistica non comune.
M.G.B. Altan